Qual è lo stadio più vecchio d’Italia? Un viaggio tra i primi stadi italiani che hanno fatto la storia del calcio
Gli stadi italiani non sono soltanto luoghi di sport: sono cattedrali di passione, tradizione e identità cittadina. Molti di essi hanno più di un secolo di storia e hanno ospitato partite indimenticabili, grandi campioni e tifoserie leggendarie. Ma qual è lo stadio più vecchio d’Italia? La risposta ci porta indietro fino ai primi anni del Novecento, quando nacquero gli impianti che ancora oggi rappresentano la memoria storica del calcio italiano.
Lo Stadio Luigi Ferraris di Genova (1911)
Il Ferraris, storico e leggendario impianto tra i più longevi d’Italia, venne inaugurato il 22 gennaio 1911 con una sfida tra Genoa e Internazionale. Casa di Genoa e Sampdoria, ha accompagnato oltre un secolo di storia calcistica, dai grandi derby alle partite memorabili della Nazionale. Nel corso degli anni è stato più volte ampliato e ristrutturato, soprattutto in occasione dei Mondiali del 1990, ma conserva intatto il fascino del suo glorioso passato, rimanendo l’impianto più longevo e iconico del Paese.
Lo Stadio Penzo di Venezia (1913)
Lo Stadio Pier Luigi Penzo, inaugurato nel 1913, è il secondo più vecchio d’Italia. La sua posizione è unica: si trova nella laguna veneziana, raggiungibile anche via vaporetto. È lo stadio del Venezia FC e mantiene ancora oggi il fascino di un impianto storico che ha saputo resistere al tempo.
L’Arena Garibaldi-Romeo Anconetani di Pisa (1919)
Il calcio pisano ha trovato la sua casa all’Arena Garibaldi, aperta nel 1919. Dal 2001 porta il nome di Romeo Anconetani, lo storico presidente del Pisa. Anche questo impianto ha vissuto rinnovamenti nel corso degli anni, ma resta un simbolo fortemente legato alla città e ai suoi tifosi.
Gli stadi degli anni ’20
Negli anni ’20, l’Italia vide nascere altri impianti che hanno scritto pagine fondamentali della storia calcistica:
- Stadio Ennio Tardini di Parma (1924): inaugurato nel 1924, è ancora oggi lo stadio ufficiale del Parma.
- Stadio Giuseppe Meazza – San Siro (1926): il San Siro, inaugurato nel 1926, è uno degli impianti storici più celebri al mondo. Casa di Milan e Inter, ospita derby leggendari e grandi eventi internazionali. Con circa 75.000 posti, è tra gli stadi più grandi e iconici d’Europa.
- Stadio Renato Dall’Ara di Bologna (1927): inaugurato come Littoriale, è legato indissolubilmente alla storia del Bologna FC e della Nazionale italiana. Qui il Bologna ha conquistato 7 titoli di Serie A (1935–36, 1936–37, 1938–39, 1940–41, 1941–42, 1944–45, 1963–64) e 2 Coppe Italia (1969–70 e 1973–74). Lo stadio fu inoltre una delle sedi della Coppa del Mondo 1934, consolidando il suo ruolo storico e la rilevanza internazionale.
Gli stadi degli anni ’30
Nel decennio successivo arrivarono altri due impianti che segnarono la storia del calcio italiano:
- Stadio Artemio Franchi di Firenze (1931): progettato dall’architetto Pier Luigi Nervi, è considerato un capolavoro architettonico, celebre per la sua Torre di Maratona. È la casa della Fiorentina.
- Stadio Olimpico di Roma (1937): nato come Stadio dei Cipressi, è diventato nel tempo il principale impianto della Capitale, ospitando Roma e Lazio, oltre a eventi internazionali come finali europee e Mondiali.
Un patrimonio che va oltre lo sport
Capire qual è lo stadio più vecchio d’Italia significa guardare oltre le date di inaugurazione. Il primato spetta al Luigi Ferraris di Genova (1911), ma anche il Penzo, l’Arena Garibaldi, il Tardini, San Siro, il Dall’Ara, il Franchi e l’Olimpico fanno parte di un patrimonio unico che appartiene non solo al calcio, ma alla cultura italiana.
Questi stadi non sono soltanto impianti sportivi: sono luoghi di memoria e identità collettiva, dove generazioni di tifosi hanno vissuto emozioni che restano scolpite nella storia del Paese.
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